La vicenda si apre con Tonino, un giovane legato alla malavita, che offre ai ragazzi della zona una sorta di allettante prospettiva: giocare a calcio e fare da vedette in cambio di un compenso. Nonostante li sproni a continuare gli studi per non destare sospetti, la sua influenza li avvolge in una rete da cui è difficile sfuggire. Tonino rappresenta una figura ambigua e seducente, una guida oscura simile al Lucignolo di Collodi, che li attira verso un “Paese dei Balocchi” dalle sfumature sinistre.
Nel loro viaggio, i giovani sperimentano il dualismo tra la passione per il calcio e l’obbligo di rispondere alle chiamate della strada. Quando un osservatore del Napoli si accorge di uno di loro, ecco affacciarsi la possibilità di un futuro diverso, che però si scontra ancora una volta con la realtà imposta da Tonino, che si oppone con forza al loro allontanamento dalla “piazza”.
La figura centrale di Giovanni emerge per il suo sogno di diventare calciatore, che lo porta a distrarsi dal compito affidatogli e a perdersi nel gioco, fino a dimenticare tutto il resto. Il suo errore diventa il punto di svolta della storia: per non aver obbedito a Tonino, viene allontanato dal gruppo, una scelta che lo salva dal tragico destino che attende i suoi compagni.
Dietro alla storia dei ragazzi si erge il ritratto disilluso di una giovane madre, che osserva impotente il destino del figlio, incapace di proteggerlo da un sistema che lo trascina verso il baratro. Questa figura materna simboleggia una città che fatica a proteggere i propri figli dalle insidie della criminalità.
Cuore Puro si propone come una favola oscura, in cui la salvezza appare in forme inaspettate: seguire una passione autentica può essere la via di fuga da un destino segnato. Saviano stesso ha dichiarato di aver scritto questa storia pensando ai ragazzi che giocano nelle strade della sua città, intrappolati in un contesto che offre poco futuro, ma che trovano nel calcio una speranza, una possibilità di riscatto.
Dettagli dello spettacolo
Autori: Roberto Saviano e Mario Gelardi
Regia: Mario Gelardi
Cast: Vito Amato, Emanuele Cangiano, Carlo Di Maro, Francesco Ferrante, Antonella Romano
Musiche originali: Mokadelic
Produzione: Sardegna Teatro, in coproduzione con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e Teatro Sannazaro
Durata: 60 minuti