Il 4 febbraio è la giornata mondiale contro il cancro, una delle malattie più diffuse e temute della società moderna in quanto, nonostante i progressi della medicina che ne permettono la diagnosi sempre più precoce ed efficaci opzioni terapeutiche, continua a rappresentare una delle principali affezioni gravi, con incidenza crescente negli ultimi decenni.
Trattandosi di una patologia longeva quanto la storia del genere umano (come testimoniato da svariati ritrovamenti archeologici), al cancro è stata riservata una presenza discreta ma significativa anche nell’arte, come documentato dalle risultanze di esplorazioni effettuate da ricercatori specializzati in una branca della paleopatologia classica, ovvero la paleopatografia, scienza che cerca le manifestazioni cliniche di alcune malattia partendo dall’analisi di rappresentazioni grafiche ritrovate in documenti, fonti letterarie, sculture e rappresentazioni pittoriche.
In particolare, uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology nel 2018, dal titolo “Earliest evidence of malignant breast cancer in Renaissance paintings”, in italiano “Le prime evidenze di cancro al seno maligno nei dipinti del Rinascimento”, ha rilevato che sulle figure femminili rappresentate nel dipinto “La Notte” del Ghirlandaio, olio su pannello esposto alla Galleria Colonna di Roma (realizzato come trasposizione pittorica dell’omonima scultura intagliata da Michelangelo, anch’essa recante segni di malattia, custodita nella Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo a Firenze), e nel dipinto “Allegoria della Fortezza” di Maso di San Friano, olio su pannello esposto alla Galleria dell’Accademia di Firenze, sono evidenti i segni di carcinoma mammario, fatto che fa supporre che questa condizione patologica femminile fosse comunemente osservata all’epoca. Sembrerebbe confermarlo anche l’immagine di una donna raffigurata da Michelangelo nell’affresco del Giudizio Universale della Cappella Sistina.
Anche oggi il cancro continua ad essere un tema sensibile nell’arte contemporanea, potente strumento per parlare della dimensione esistenziale umana e della speranza e medium per elaborare questa condizione che ci pone di fronte alla fragilità del corpo umano e alla vulnerabilità di ciascuno di noi, consentendoci di approdare a consapevoli riflessioni sul valore della vita e sulla gestione della malattia come evento dell’esistenza. Ne sono testimonianza le numerose opere figlie della creatività artistica di persone che hanno dovuto affrontarlo, con esiti differenti.
Da simbolo di morte e sofferenza a metafora della lotta per la vita, la rappresentazione del cancro ci viene restituita in modi diversi, attraverso il corpo, le emozioni e le esperienze di chi lo ha vissuto o lo ha visto colpire i propri cari, mettendo in luce che non rappresenta solo una condizione medica, ma un fenomeno che coinvolge trasversalmente l’individuo, la famiglia, la comunità e la società nel suo complesso, e che ha un impatto profondo su tutti gli aspetti della vita, poiché, oltre alla sofferenza fisica patita da chi ne è affetto, porta con sé anche un forte carico emotivo, psicologico ed economico.
(Virginia Nicoletti)