Un viaggio nella storia della Sardegna che prende vita attraverso il dialogo tra l’arte contemporanea e l’eredità preistorica dell’isola. È questo il filo conduttore della mostra Sulle spalle dei giganti, promossa dalla Fondazione Mont’e Prama e dalla Fondazione Nivola. L’esposizione, allestita dal 30 novembre al 25 marzo in due sedi – il Museo Nivola di Orani e il Museo Civico Marongiu di Cabras – celebra il legame profondo tra l’artista Costantino Nivola e la sua terra natale.
Un viaggio tra passato e presente
L’esposizione mette in luce il dialogo tra le opere di Nivola e le testimonianze dell’antica civiltà sarda, attraverso un allestimento che unisce sculture, reperti archeologici, fotografie e installazioni multimediali realizzate dal Visual Computing Group del CRS4. Questo progetto nasce dalla collaborazione scientifica tra storici dell’arte come Giuliana Altea e Antonella Camarda, gli archeologi Anna Depalmas e Luca Cheri, e l’architetto Carl Stein, già collaboratore di Nivola.
Come sottolinea Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, “questa iniziativa rappresenta un nuovo modello di collaborazione tra istituzioni museali, creando un dialogo tra storia e contemporaneità che apre a una lettura integrata, evocativa e plurale dei legami tra passato e presente.”
Il legame tra Nivola e la preistoria sarda
Costantino Nivola (1911-1988) è stato uno degli artisti italiani più influenti del XX secolo, noto per la sua capacità di fondere scultura, architettura e arte pubblica. Nato a Orani, un piccolo centro della Sardegna, Nivola emigrò negli Stati Uniti negli anni ’40, dove sviluppò il suo stile unico che combinava tecniche tradizionali sarde con l’arte moderna. La sua produzione è fortemente influenzata dalle forme primordiali della scultura nuragica e dai simboli della preistoria sarda.
La mostra si apre con una sezione dedicata al “mito delle origini” secondo Nivola. Qui spicca un inedito trittico in bronzo degli anni ’60 che richiama i motivi arcaici dei petroglifi incisi nelle domus de janas, le antiche tombe scavate nella roccia. “Questi graffiti rupestri – spiega Antonella Camarda – sono stati una costante fonte di ispirazione per Nivola, che ne ha reinterpretato i motivi nelle sue sculture e nelle decorazioni murali.” In particolare, la tecnica del graffito su intonaco fresco, che divenne una sua cifra stilistica dagli anni ’50 in poi, è presente nelle decorazioni della chiesa di Sa Itria a Orani e nel celebre playground delle Wise Towers a New York.
I menhir e le fontane: una reinterpretazione moderna
Una delle sezioni più suggestive della mostra esplora il rapporto tra Nivola e i menhir, gli imponenti monoliti prenuragici che punteggiano il paesaggio sardo. “La forma slanciata e misteriosa dei menhir ha ispirato i primi sandcast di Nivola negli anni ’50,” racconta Anna Depalmas. Un chiaro richiamo si trova anche nelle sculture della Piazza Satta di Nuoro, dove Nivola gioca con le forme verticali e primitive tipiche della tradizione sarda.
L’esposizione prosegue con un confronto inedito tra i pozzi sacri nuragici, simboli del culto delle acque, e le fontane create da Nivola in vari progetti internazionali. “Il tema dell’acqua è stato un elemento ricorrente nell’arte di Nivola,” spiega Carl Stein. “Le fontane delle università di Yale e delle Wise Towers rappresentano non solo un omaggio all’acqua come risorsa preziosa, ma anche una riflessione sull’abbondanza americana e la scarsità sarda.”
Un’eredità che continua a ispirare
La mostra Sulle spalle dei giganti non è solo un omaggio a Costantino Nivola, ma anche un invito a riflettere su come l’arte contemporanea possa dialogare con il passato per raccontare storie nuove. “Il rapporto tra la preistoria e l’arte moderna,” conclude Giuliana Altea, “è uno dei temi centrali del Novecento, e l’opera di Nivola ne rappresenta una testimonianza unica, finora poco esplorata sotto questo profilo.”
Attraverso questo percorso espositivo, il pubblico è invitato a scoprire non solo le radici artistiche di Nivola, ma anche la ricchezza della preistoria sarda, in un viaggio che attraversa secoli di storia e creatività.