Si chiama Frammenti Connessi l’ultima installazione site specific realizzata da Crisa negli spazi della Manifattura Tabacchi di Cagliari in occasione di Muros De Arte, terza edizione interamente dedicata al writing e alla street art. “Frammenti Connessi nasce da una profonda ricerca nei luoghi abbandonati, spazi che racchiudono memorie, segni del tempo e cicatrici della convivenza tra uomo e natura. Ogni frammento di muro utilizzato nell'opera – evidenzia l’artista – non è soltanto un supporto fisico, ma un simbolo tangibile di questa indagine sullo spazio urbano e sul rapporto, a volte fragile, altre volte violento, tra l’essere umano e il suo ambiente.”
Il processo creativo di Crisa prende forma proprio da questi spazi abbandonati: cantieri dimenticati, strutture ormai inutilizzate, angoli nascosti di città che portano con sé storie non dette. Attraverso un atto di recupero, fisico ed emotivo, l’artista sceglie materiali di scarto, frammenti apparentemente inerti, e li trasforma in opere capaci di parlare del passato e, allo stesso tempo, di proiettarsi nel futuro. Una serie di tavole verticali dipinte, che costituiscono l’ossatura dell’installazione, rappresentano frammenti di questi muri, tracce di un’architettura perduta che si rigenera attraverso l’arte.
In questo gesto di recupero, ciò che era abbandonato e dimenticato torna a vivere, pur conservando le sue cicatrici e la sua memoria.
L’installazione di Crisa vuole essere una riflessione sull’intreccio tra uomo, natura e spazio urbano. Ogni tavola è un frammento, una porzione di muro che porta con sé una storia di rottura, di disconnessione. Tuttavia, attraverso la pittura e la disposizione nello spazio, questi frammenti trovano una nuova coerenza, una connessione rinnovata.
L’installazione di Crisa vuole essere una riflessione sull’intreccio tra uomo, natura e spazio urbano. Ogni tavola è un frammento, una porzione di muro che porta con sé una storia di rottura, di disconnessione. Tuttavia, attraverso la pittura e la disposizione nello spazio, questi frammenti trovano una nuova coerenza, una connessione rinnovata.
L’opera diventa così una metafora visiva della relazione complessa che l’uomo intrattiene con il paesaggio, un rapporto fatto di interventi, alterazioni e a volte abbandono, ma anche di rinnovamento e rigenerazione. Il muro, simbolo per eccellenza di separazione e protezione, qui si scompone e si ricompone, sfidando il concetto stesso di barriera. Attraverso la frammentazione, esso perde la sua funzione originaria per diventare uno spazio di dialogo, dove le superfici si intrecciano e si connettono in modo fluido. La tensione tra ciò che è diviso e ciò che si riunisce diventa il nucleo poetico dell’opera, che esplora il fragile equilibrio tra distruzione e ricostruzione.
BIOGRAFIA
Crisa nasce in Sardegna nel 1984. Autodidatta, sperimenta il disegno sin da bambino. All’età di 12 anni inizia a dipingere graffiti sui muri per dedicarsi parallelamente alla pittura su materiali di recupero e, dopo qualche anno, su tela. Con il passare del tempo prosegue la sua ricerca in città, lungo le strade, sviluppando temi legati alla natura ma anche alle metropoli. Sperimenta diverse tecniche e materiali, sviluppando uno stile personale di ricerca e di espressione.
Crisa nasce in Sardegna nel 1984. Autodidatta, sperimenta il disegno sin da bambino. All’età di 12 anni inizia a dipingere graffiti sui muri per dedicarsi parallelamente alla pittura su materiali di recupero e, dopo qualche anno, su tela. Con il passare del tempo prosegue la sua ricerca in città, lungo le strade, sviluppando temi legati alla natura ma anche alle metropoli. Sperimenta diverse tecniche e materiali, sviluppando uno stile personale di ricerca e di espressione.
I suoi dipinti trattano tematiche quali l’ambiente, il rapporto tra uomo e natura, il degrado urbano, l’inquinamento. Tali tematiche prendono forma principalmente all’interno di un contesto urbano rappresentato attraverso numerosi simboli del suo immaginario poetico: antenne, lavatrici, fabbriche, palazzi, aree desolate, discariche. Ha realizzato numerosi interventi artistici per spazi pubblici in varie città e periferie del mondo.
Nel 2024 le sue opere sono entrate a fare parte della collezione permanente del MUSMA – Museo della scultura contemporanea di Matera ed ha conquistato il Premio della critica alla prima edizione della Biennale d’Arte Contemporanea dedicata a Maria Lai.