Il Forte di Bard, maestoso baluardo nel cuore della Valle d’Aosta, ospita una mostra unica nel suo genere: Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo. Un evento che intreccia l’arte della moda con il linguaggio visivo della fotografia, offrendo una nuova prospettiva sull’eredità del celebre stilista italiano. Aperta fino al 9 marzo 2025, l’esposizione si propone come un viaggio tra scatti, abiti e bozzetti che raccontano il rapporto di Ferré con otto maestri della fotografia di moda.
Un architetto della moda tra linee e volumi
Gianfranco Ferré, spesso definito l’“architetto della moda”, portava nelle sue creazioni un approccio progettuale radicato nella sua formazione accademica. “Vestire una persona è come vestire uno spazio,” affermava lo stilista. Questa filosofia si rifletteva nei suoi abiti iconici, come le celebri camicie bianche, in cui linee e proporzioni dialogano armoniosamente.
La mostra, curata dal Centro di Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano e da CZ Fotografia, parte da un nucleo di 90 fotografie originali mai esposte prima, tratte dall’Archivio Storico Gianfranco Ferré. Questi scatti non si limitano a immortalare capi di abbigliamento, ma esplorano il potere comunicativo della moda come specchio della società e delle sue trasformazioni culturali.
Gli artisti dietro l’obiettivo
Il percorso espositivo offre un dialogo visivo tra le opere di otto grandi fotografi, ognuno con una sensibilità unica. Dalla teatralità di Gian Paolo Barbieri al minimalismo di Michel Comte, dagli scatti intimi di Bettina Rheims alla cinematografia urbana di Peter Lindbergh, ogni immagine racconta un aspetto dell’universo creativo di Ferré. La simmetria surreale di Guy Bourdin, il realismo di Patrick Demarchelier e l’estetica glamour di Herb Ritts si intrecciano con la purezza formale di Steven Meisel, che immortalò la celebre camicia bianca per la copertina di Vogue Italia.
Un viaggio nel processo creativo
Oltre alla galleria fotografica, il visitatore può immergersi in sei ambienti tematici che svelano i retroscena del processo creativo. Bozzetti, diapositive e provini accompagnano i visitatori attraverso le fasi della progettazione, evidenziando i sei principi fondamentali del metodo Ferré: comporre, ridurre, enfatizzare, ricalibrare, decostruire, emozionare. Questi concetti, spesso evocati nei suoi scritti, trovano una corrispondenza diretta nei capi e negli schizzi esposti.
Innovazione e tecnologia
La mostra non si limita al mondo fisico: grazie a QR code interattivi, i visitatori possono approfondire i contenuti e scoprire dettagli inediti. Inoltre, un’installazione dedicata all’intelligenza artificiale esplora come le forme e i volumi concepiti da Ferré possano essere reinterpretati nel presente, unendo tradizione e innovazione in un’esperienza immersiva.
Un omaggio all’arte della collaborazione
Gianfranco Ferré credeva fermamente nella sinergia tra estetica e tecnica. “Senza emozione e condivisione, la fotografia sarebbe vuota,” scriveva nel 1995. Questa mostra ne è una testimonianza viva: un ponte tra passato e futuro che celebra la capacità del grande stilista di trasformare ogni dettaglio in un’opera d’arte.
Se siete appassionati di moda, fotografia o semplicemente curiosi di scoprire una prospettiva inedita su uno dei grandi maestri del design italiano, il Forte di Bard vi aspetta per un viaggio indimenticabile.
Giorgia Bistrusso