(Federica Cannas) Solenne e solitario, il faro di Mangiabarche si erge fiero sugli scogli affioranti dal mare al largo della costa di Calasetta, sull’isola di Sant’Antioco. Costruito nel 1935 per segnalare una pericolosa secca che per secoli ha rappresentato un’insidia per i naviganti, oggi questo faro è molto più di un semplice strumento di sicurezza marittima. È un simbolo della forza, un luogo di memoria e bellezza che racchiude in sé l’identità di una comunità e un patrimonio che chiede di essere protetto.
Il nome stesso, “Mangiabarche”, richiama l’insidia degli scogli sommersi che si nascondono sotto la superficie del mare, un tempo fatale per molte imbarcazioni. Per questo il faro è stato progettato come una guida indispensabile, per orientare i marinai nelle acque agitate del Sud Ovest della Sardegna.
Ma il faro non sfida solo il mare. Le violente mareggiate invernali, accentuate dai cambiamenti climatici, rappresentano una minaccia costante per la sua integrità. Nonostante la sua struttura robusta, il passare del tempo e la forza della natura richiedono una manutenzione continua per garantirne la sopravvivenza.
Negli ultimi anni, il faro di Mangiabarche è diventato oggetto di campagne di sensibilizzazione da parte di istituzioni e cittadini.
Nel 2024 è stato inserito tra “I Luoghi del Cuore” del FAI – Fondo Ambiente Italiano, un’iniziativa che dà voce ai cittadini per proteggere il patrimonio culturale italiano. Il posizionamento del faro al terzo posto nel censimento testimonia l’affetto e l’attenzione di cui gode, non solo a livello locale ma anche nazionale. Questo riconoscimento è un passo importante per avviare interventi di restauro e valorizzazione.
Il faro di Mangiabarche si fonde con il paesaggio e la storia di Calasetta. Le sue linee semplici ma eleganti, immerse in un contesto naturale di rara bellezza, lo rendono una meta per fotografi, turisti e amanti del mare.
Tuttavia, preservare questo patrimonio significa anche proteggere il delicato ecosistema marino che lo circonda. La Marina Militare Italiana, responsabile della gestione del faro, svolge un lavoro fondamentale per mantenerlo operativo, ma è necessario un impegno più ampio che coinvolga enti locali, istituzioni culturali e ambientalisti.
Il faro di Mangiabarche è un simbolo di resistenza e bellezza e rappresenta l’identità di un intero territorio.
Custodire il faro di Mangiabarche significa proteggere un simbolo di resistenza e bellezza, un testimone silenzioso della relazione tra uomo e mare, e un patrimonio che arricchisce l’identità di Calasetta e della Sardegna. È un impegno che va oltre la manutenzione fisica. Richiede la valorizzazione culturale, la tutela dell’ambiente e la sensibilizzazione collettiva. Solo con uno sforzo condiviso, il faro potrà continuare ad esserci per chiunque voglia lasciarsi ispirare dalla sua storia e dalla sua bellezza.
Il nome stesso, “Mangiabarche”, richiama l’insidia degli scogli sommersi che si nascondono sotto la superficie del mare, un tempo fatale per molte imbarcazioni. Per questo il faro è stato progettato come una guida indispensabile, per orientare i marinai nelle acque agitate del Sud Ovest della Sardegna.
Ma il faro non sfida solo il mare. Le violente mareggiate invernali, accentuate dai cambiamenti climatici, rappresentano una minaccia costante per la sua integrità. Nonostante la sua struttura robusta, il passare del tempo e la forza della natura richiedono una manutenzione continua per garantirne la sopravvivenza.
Negli ultimi anni, il faro di Mangiabarche è diventato oggetto di campagne di sensibilizzazione da parte di istituzioni e cittadini.
Nel 2024 è stato inserito tra “I Luoghi del Cuore” del FAI – Fondo Ambiente Italiano, un’iniziativa che dà voce ai cittadini per proteggere il patrimonio culturale italiano. Il posizionamento del faro al terzo posto nel censimento testimonia l’affetto e l’attenzione di cui gode, non solo a livello locale ma anche nazionale. Questo riconoscimento è un passo importante per avviare interventi di restauro e valorizzazione.
Il faro di Mangiabarche si fonde con il paesaggio e la storia di Calasetta. Le sue linee semplici ma eleganti, immerse in un contesto naturale di rara bellezza, lo rendono una meta per fotografi, turisti e amanti del mare.
Tuttavia, preservare questo patrimonio significa anche proteggere il delicato ecosistema marino che lo circonda. La Marina Militare Italiana, responsabile della gestione del faro, svolge un lavoro fondamentale per mantenerlo operativo, ma è necessario un impegno più ampio che coinvolga enti locali, istituzioni culturali e ambientalisti.
Il faro di Mangiabarche è un simbolo di resistenza e bellezza e rappresenta l’identità di un intero territorio.
Custodire il faro di Mangiabarche significa proteggere un simbolo di resistenza e bellezza, un testimone silenzioso della relazione tra uomo e mare, e un patrimonio che arricchisce l’identità di Calasetta e della Sardegna. È un impegno che va oltre la manutenzione fisica. Richiede la valorizzazione culturale, la tutela dell’ambiente e la sensibilizzazione collettiva. Solo con uno sforzo condiviso, il faro potrà continuare ad esserci per chiunque voglia lasciarsi ispirare dalla sua storia e dalla sua bellezza.