(Federica Cannas) Passeggiando tra le strade acciottolate del Chiado, nel cuore di Lisbona, ci si imbatte in una libreria che è un vero e proprio monumento vivente della letteratura. Si tratta della Livraria Bertrand, riconosciuta dal Guinness dei Primati come la libreria più antica del mondo ancora in attività. Fondata nel 1732, questa libreria ha attraversato secoli di storia, rivoluzioni, terremoti e cambiamenti culturali, mantenendo sempre la sua vocazione di tempio per gli amanti dei libri.
La Bertrand nacque nel XVIII secolo, quando il francese Pedro Faure aprì una piccola libreria a Lisbona. Con il matrimonio della figlia con Pierre Bertrand, il nome della famiglia passò all’attività, che ben presto divenne un punto di riferimento per gli intellettuali portoghesi. Nel 1755, il devastante terremoto che rase al suolo gran parte di Lisbona non risparmiò la libreria, che fu ricostruita nell’attuale sede di Rua Garrett, dove accoglie lettori da oltre due secoli e mezzo.
Il Chiado, quartiere bohemien e culturale, divenne così il rifugio perfetto per scrittori, poeti e filosofi, che trovavano nella Bertrand non solo un luogo per acquistare libri, ma uno spazio di discussione e di scambio intellettuale. Tra i frequentatori più illustri si annovera Fernando Pessoa, che passeggiava spesso nei dintorni e si sedeva a scrivere nel vicino café A Brasileira.
Entrare nella Bertrand significa immergersi in un’atmosfera senza tempo. Le sue sale, con scaffali in legno scuro che traboccano di volumi, creano un ambiente intimo e accogliente, lontano dalla frenesia delle librerie moderne. Qui, il tempo sembra dilatarsi, invitando i visitatori a sfogliare libri con calma, a respirare la storia custodita tra le pagine e a lasciarsi trasportare dal fascino della letteratura.
Sebbene oggi la Bertrand sia diventata una catena con diverse filiali in tutto il Portogallo, la sede storica conserva la sua anima originale, con sezioni dedicate alla letteratura portoghese, ai classici della filosofia e ai grandi autori internazionali. Non manca, ovviamente, un angolo dedicato a José Saramago, il premio Nobel che ha sempre difeso il valore della lettura come strumento di riflessione e resistenza.
La Bertrand è una testimone silenziosa della storia di Lisbona. Ha visto il Portogallo passare attraverso il regno assolutista, la Rivoluzione Liberale, la dittatura di Salazar e la Rivoluzione dei Garofani. Eppure, è sempre rimasta lì, ferma nella sua missione di diffondere la cultura e custodire il sapere.
Per chi visita Lisbona, fermarsi alla Bertrand non è solo un’esperienza da lettori, ma un vero e proprio viaggio nella memoria della città. Qui, tra le pagine di un libro e l’eco delle parole di scrittori del passato, si può percepire lo spirito di una città che ha sempre avuto un’anima letteraria. E per qualche istante, sfogliando un libro in questo luogo incantato, è possibile sentirsi parte di una storia che continua a essere scritta, giorno dopo giorno.
La Bertrand nacque nel XVIII secolo, quando il francese Pedro Faure aprì una piccola libreria a Lisbona. Con il matrimonio della figlia con Pierre Bertrand, il nome della famiglia passò all’attività, che ben presto divenne un punto di riferimento per gli intellettuali portoghesi. Nel 1755, il devastante terremoto che rase al suolo gran parte di Lisbona non risparmiò la libreria, che fu ricostruita nell’attuale sede di Rua Garrett, dove accoglie lettori da oltre due secoli e mezzo.
Il Chiado, quartiere bohemien e culturale, divenne così il rifugio perfetto per scrittori, poeti e filosofi, che trovavano nella Bertrand non solo un luogo per acquistare libri, ma uno spazio di discussione e di scambio intellettuale. Tra i frequentatori più illustri si annovera Fernando Pessoa, che passeggiava spesso nei dintorni e si sedeva a scrivere nel vicino café A Brasileira.
Entrare nella Bertrand significa immergersi in un’atmosfera senza tempo. Le sue sale, con scaffali in legno scuro che traboccano di volumi, creano un ambiente intimo e accogliente, lontano dalla frenesia delle librerie moderne. Qui, il tempo sembra dilatarsi, invitando i visitatori a sfogliare libri con calma, a respirare la storia custodita tra le pagine e a lasciarsi trasportare dal fascino della letteratura.
Sebbene oggi la Bertrand sia diventata una catena con diverse filiali in tutto il Portogallo, la sede storica conserva la sua anima originale, con sezioni dedicate alla letteratura portoghese, ai classici della filosofia e ai grandi autori internazionali. Non manca, ovviamente, un angolo dedicato a José Saramago, il premio Nobel che ha sempre difeso il valore della lettura come strumento di riflessione e resistenza.
La Bertrand è una testimone silenziosa della storia di Lisbona. Ha visto il Portogallo passare attraverso il regno assolutista, la Rivoluzione Liberale, la dittatura di Salazar e la Rivoluzione dei Garofani. Eppure, è sempre rimasta lì, ferma nella sua missione di diffondere la cultura e custodire il sapere.
Per chi visita Lisbona, fermarsi alla Bertrand non è solo un’esperienza da lettori, ma un vero e proprio viaggio nella memoria della città. Qui, tra le pagine di un libro e l’eco delle parole di scrittori del passato, si può percepire lo spirito di una città che ha sempre avuto un’anima letteraria. E per qualche istante, sfogliando un libro in questo luogo incantato, è possibile sentirsi parte di una storia che continua a essere scritta, giorno dopo giorno.