Sabato 23 settembre 2023, a partire dalle ore 9:30, a Buddusò (SS), nei locali del Centro Culturale sito in Corso Vittorio Emanuele 55, si terrà l’iniziativa dal titolo “Osteoporosi: prevenzione cura”, organizzata dall’Associazione Malattie Autoimmuni e Reumatologiche, in collaborazione con l’Unità
Operativa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari ed il Comune di Buddusò.
La giornata oltre a rappresentare un momento di incontro tra medici specialisti, pazienti e cittadinanza, offre la possibilità a quanti lo vorranno di sottoporsi gratuitamente alla MOC calcaneare al fine di valutare lo stato di salute delle ossa. Infatti misurando la densità minerale ossea di può rilevare un’eventuale degenerazione dell’osso e la comparsa dell’osteoporosi. Per prenotare lo screening, che sarà curato dall’ UO di Reumatologia AOU di Sassari, è necessario compilare il modulo disponibile al seguente collegamento:
https://forms.gle/LaxU83utXZRyDWq57
“La prevenzione dell’osteoporosi consta di una serie di misure finalizzate a rallentare la comparsa dell’osteoporosi. Precisiamo rallentare, in quanto non è possibile intervenire sulle modificazioni ossee che si presentano nell’età avanzata – dichiara il prof. Gianluca Erre, direttore del UO di Reumatologia dell’AUO di Sassari – la prevenzione dell’Osteoporosi non va quindi confusa con la prevenzione delle fratture in individui già osteoporotici.”
“La prevenzione ha come obiettivo prioritario l’eliminazione o la riduzione dei fattori di rischio quali il basso introito calcico con l’alimentazione, la scarsa attività fisica, le disfunzioni ormonali, il deficit in Vitamina D, il fumo, l’abuso di alcolici – continua la dottoressa Loredana Taras reumatologa della AOU di Ss. “La terapia medica dispone di numerosi farmaci che, se ben utilizzati, si dimostrano efficaci nel ridurre il rischio fratturativo”, conclude il professor Erre Ivo Picciau, presidente regionale dell’ASMAR, l’organizzazione che ha organizzato l’evento, dichiara che “quello dell’osteoporosi è un fenomeno sottovalutato che esploderà nei prossimi anni, attualmente chi gestisce la sanità deve tenere conto dei costi che crescono drasticamente con l’aumento della vita media, il sistema sanitario si deve infatti adeguare con efficaci politiche di prevenzione dei fattori di rischio”
L’OSTEOPOROSI
Si stima che entro il 2050 le persone over 60 con fratture del femore o dell’anca aumenteranno di 10 volte. Attualmente, in Italia, come emerge dai dati del Ministero della Salute, circa 5 milioni di persone sono affette da osteoporosi (ma forse il dato è sottostimato), di cui l’80% sono donne in post menopausa. Ne sono colpite il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni.
Le fratture osteoporotiche rappresentano una delle principali cause di mortalità dell’anziano. Gli individui che vanno incontro ad una frattura del femore presentano un tasso di mortalità del 15-30%. Dati di mortalità sovrapponibili a quelli riscontrabili nell’ictus o nel carcinoma della mammella. Più spesso i pazienti non sono più autosufficienti.
Le implicazioni socio economiche correlate con le fratture fanno della Osteoporosi una affezione di rilevanza sociale. L’Osteoporosi è diagnosticata precocemente mediante l’esame MOC, più tardivamente mediante indagini radiologiche che evidenziano i segni di una grave perdita ossea o le complicanze più severe rappresentate dalle fratture; clinicamente è sospettata in base alla presenza di dolore da frattura, di una cifosi dorsale (gibbo), di una riduzione di altezza in conseguenza della comparsa di crolli vertebrali.
L’Osteoporosi in assenza di fratture non è evidente e non determina la comparsa di dolore. Le osteoporosi primitive sono la postmenopausale e la senile mentre le osteoporosi secondarie sono quelle associate ad altre malattie delle quali rappresentano una conseguenza. Osteoporosi secondarie compaiono anche con l’uso di farmaci che facilitano la perdita ossea.
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