(Federica Cannas) Osservare i dipinti di Tamara de Lempicka significa immergersi in un universo che brilla di modernità, eleganza e sensualità, ma che cela anche un’anima profonda, inquieta e ribelle. In ogni suo lavoro c’è la storia di una donna che non ha mai accettato compromessi.
Nata nel 1898 a Varsavia, la sua vita sembra già predestinata a essere un’opera d’arte. Cresce circondata da un mondo aristocratico e colto, che le insegna il valore della bellezza. Ma è la rivoluzione russa del 1917 a cambiare tutto. Costretta a fuggire con il marito Tadeusz de Lempicki, si ritrova a Parigi, povera e priva di certezze, ma con una determinazione ferrea. È qui che inizia la sua trasformazione, il suo viaggio verso l’immortalità artistica.
Tamara de Lempicka era una forza della natura. La sua bellezza magnetica e il suo stile impeccabile erano un’estensione della sua arte. Con i suoi cappelli eleganti, i gioielli preziosi e gli abiti usciti d’alta moda, Tamara rappresentava benissimo l’essenza di quei ruggenti anni ‘20 che rivoluzionarono la società e l’arte. Ma dietro la maschera dell’aristocratica glamour si nascondeva una donna che sfidava le convenzioni, che cercava libertà in un mondo ancora legato a rigidi ruoli.
I suoi quadri sono inconfondibili. I volti affilati, le pose teatrali, i colori brillanti e l’uso della luce rendono ogni dipinto un capolavoro di perfezione geometrica ed emozionale. Tamara era affascinata dalle forme, dalla modernità, dai simboli di potere e di lusso, che traduceva in ritratti intensi e iconici.
In “Autoritratto sulla Bugatti verde”, forse la sua opera più celebre, si ritrae al volante di una Bugatti verde, lo sguardo fiero, i capelli corti che spuntano dal cappello. È l’emblema di una donna che si è presa ciò che desiderava, che ha celebrato un’epoca di emancipazione e cambiamento.
Nei ritratti, Tamara de Lempicka cattura non solo i volti, ma anche le anime. Le sue donne sono potenti e sensuali, mai oggetti, ma protagoniste. La loro bellezza è intoccabile, quasi divina, ma allo stesso tempo umana.
Ma la vita di Tamara non è stata solo glamour e arte. È stata anche passione, scandalo, e desiderio di libertà. Amante delle feste, delle relazioni intense e della bellezza in tutte le sue forme, Tamara viveva la sua vita come una continua performance. Era una donna che si innamorava senza limiti, che attraversava i confini di genere e di classe sociale.
Con il tempo, la sua arte, che aveva dominato gli anni ’20 e ’30, cadde in un temporaneo oblio, oscurata dall’avvento di movimenti artistici più concettuali. Ma negli anni ’60, la sua opera venne riscoperta, tornando al centro della scena. Oggi, Tamara de Lempicka è celebrata come una delle più grandi rappresentanti dell’Art Déco, ma anche come una pioniera, una donna che ha saputo sfidare il suo tempo.
Ha vissuto come ha dipinto. Con audacia, precisione e passione.
Addentrandosi nei suoi dipinti, si ha la sensazione di entrare in un sogno, di immergersi in un mondo dove il passato e il presente si fondono, dove il lusso e la fragilità convivono.
Oggi, più che mai, bisogna ricordare donne come lei. Donne che non si sono mai piegate, che hanno usato benissimo la loro creatività, trasformandola in bellezza eterna.