Vilhelm Hammershøi è stato un artista enigmatico, capace di trasmettere introspezione e solitudine attraverso le sue opere. Nato a Copenaghen nel 1864, il pittore danese ha trascorso gran parte della sua vita nella sua città natale, nonostante abbia viaggiato in Europa, visitando paesi come l’Italia, l’Inghilterra e i Paesi Bassi. Nonostante questi viaggi, Hammershøi rimase sempre una figura riservata, profondamente legata alla propria sfera personale e familiare.
Uno degli aspetti più affascinanti della sua vita è il rapporto simbiotico con la madre, figura centrale per lui anche dopo il matrimonio con Ida Ilsted. Quest’ultima divenne spesso la protagonista silenziosa dei suoi dipinti, caratterizzati da atmosfere intime e spazi vuoti che sembrano sospesi nel tempo. Ida, tuttavia, soffrì di una grave malattia mentale, aggiungendo una dimensione di fragilità e mistero alla vita domestica che Hammershøi immortalava nei suoi dipinti.
Le opere di Hammershøi non sono semplici raffigurazioni di interni, ma vere e proprie esplorazioni dell’animo umano. Attraverso l’uso sapiente della luce, delle ombre e del silenzio, l’artista riusciva a evocare un senso di inquietudine psicologica. Questa capacità di rivelare ciò che si cela dietro la calma apparente delle sue scene influenzò anche il regista danese Carl Theodor Dreyer, noto per il suo cinema carico di tensione e profondità emotiva.
La mostra, che sarà visibile dal 22 febbraio al 29 giugno 2025 nel suggestivo Palazzo Roverella a Rovigo, offre al pubblico italiano un’occasione unica per scoprire da vicino il mondo di Hammershøi. Le sue opere, come il celebre Sunshine in the Drawing Room III (1903), conservato al Nationalmuseum di Stoccolma, raccontano il silenzio e la solitudine con una delicatezza che sfiora l’introspezione più profonda. Una pittura che, sebbene sia stata definita “nevrastenica” per la sua capacità di suscitare inquietudine, si rivela al contempo un potente strumento di riflessione sull’esistenza.
Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito: www.palazzoroverella.com