SANTA MARGHERITA DI PULA – La Forte Arena ha ospitato il concerto dei Duran Duran, parte del loro tour europeo. L'evento ha richiamato circa cinquemila spettatori, che hanno assistito alla performance della storica band britannica, ripercorrendo la loro discografia.
Il frontman Simon Le Bon, 66 anni, ha guidato la serata mantenendo la sua caratteristica presenza scenica. Ha dialogato con il pubblico, che ha risposto attivamente intonando i brani. Le Bon ha rivolto un saluto alla Sardegna, citandone la bellezza, e ha introdotto il brano “Ordinary World” con un riferimento alla pace.
Sul palco John Taylor al basso e Roger Taylor alla batteria, elementi storici della formazione. Alle tastiere, Nick Rhodes ha curato le sonorità distintive del gruppo. La band si è esibita senza Andy Taylor, storico chitarrista. A completare la formazione sul palco vi erano Dom Brown alla chitarra e le coriste Anna Ross ed Erin Stevenson, che hanno supportato le voci principali e occasionalmente eseguito parti soliste.
Il concerto ha avuto inizio con “Night Boat”, per poi accelerare con “The Wild Boys”, che ha subito coinvolto la platea. La scaletta ha proposto un repertorio che ha attraversato la carriera dei Duran Duran, includendo brani come “Hungry Like the Wolf”, “Notorious”, “A View to a Kill”, “Careless Memories” e “Planet Earth”. Il pubblico ha ballato sulle note di “The Reflex” e “Girls on Film”. È stata inoltre eseguita una cover di “Psycho Killer” dei Talking Heads, proposta anche in precedenti apparizioni pubbliche della band, incluso il Festival di Sanremo.
Un momento significativo della serata si è avuto quando Simon Le Bon ha mostrato e poi indossato la bandiera sarda dei Quattro Mori, un gesto che ha suscitato una reazione entusiasta tra i presenti. Il concerto si è avviato alla conclusione con “Save a Prayer”, durante la quale Le Bon ha invitato il pubblico ad accendere le luci dei cellulari. Il gran finale è stato affidato a “Rio”, chiudendo l'esibizione con uno dei loro brani più riconoscibili.
G.P.