La suggestione delle rovine millenarie dell’antica Tharros ha accolto l’atteso concerto di Max Gazzè, protagonista della rassegna “I Giganti dell’Arte”, promossa dalla Fondazione Mont’e Prama. Un’altra serata da tutto esaurito, che ha confermato ancora una volta la vocazione dell’area archeologica come palcoscenico ideale per la grande musica.
Uno spettacolo di oltre cento minuti che ha intrecciato melodia e ricerca musicale, pop e tradizione, grazie all’incontro con l’Orchestra Jazz della Sardegna, tra le più longeve e apprezzate big band in Italia. Sul palco, con la direzione di Gavino Mele e gli arrangiamenti firmati da Gabriele Comeglio, Gazzè ha attraversato il suo repertorio più amato: da Mentre dormi a Sotto casa, da Cara Valentina a Una musica può fare, passando per brani più recenti come Ti sembra normale e Così come mi viene.
Accanto a lui, il polistrumentista Max Dedo ha arricchito l’esibizione con chitarra, voce e trombone, in un dialogo musicale serrato, giocoso e profondo. L’Orchestra, con oltre venti elementi, ha offerto un impianto sonoro ricco, capace di amplificare le sfumature testuali e melodiche del cantautore, tra jazz, swing, architetture sinfoniche e improvvisazioni.
«Ci troviamo in un posto meraviglioso – ha dichiarato Gazzè –. Ho avuto la percezione di un luogo speciale, con la storia dei Giganti e le bellezze di questa importante area archeologica. L’incontro con l’Orchestra Jazz della Sardegna è stato stimolante: strumenti e sensibilità diverse hanno creato una nuova “vestizione” dei miei brani, grazie anche alla direzione del Maestro Mele».
«Questo evento – ha commentato Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama – completa la triade dedicata alla musica pop dopo i concerti di Gabbani e Tiromancino. Un altro sold out, l’ennesimo di questa stagione che ha visto succedersi spettacoli, festival e iniziative che hanno attirato migliaia di spettatori nel Sinis. Una formula culturale che valorizza i luoghi e coinvolge la comunità».