Nel 1950, Andy Warhol (allora Warhola, Pittsburgh 1928 – New York 1987) ottenne la sua prima commissione da Glamour: disegnò per un articolo intitolato Climbing the Ladder of Success, ritratti di scarpe femminili che catturarono l’attenzione al punto che la rivista gli affidò sei ulteriori pagine. Un errore nel credito — “Drawings by Warhol” anziché “Warhola” — contribuì in modo informale alla trasformazione del suo cognome.
Il successo si estese a piena pagina sui giornali, grazie anche alle campagne per la ditta di calzature I. Miller pubblicate domenicalmente sul New York Times. Il suo tratto “blotted-line” — inchiostro applicato su carta e trasferito mentre era ancora umido — gli permise di ripetere immagini e stilizzare soggetti con fantasia
Il raffinamento degli anni Cinquanta e Sessanta
Tra il 1954 e il 1961, Warhol illustrò per testate di prestigio come Harper’s Bazaar (ben 69 apparizioni) e Vogue. Nel 1954 firmò la sua unica copertina per la prima, con l’immagine di una donna in abito bianco e quattro stelle blu
Nel 1956, tra viaggi in Asia e collaborazioni con fotografi come Otto Fenn, Warhol ampliò i suoi soggetti: scarpe ornate, figure femminili esotiche e ritratti di icone del mondo imprenditoriale come Helena Rubinstein
Andy Warhol: Fashion alla Anton Kern Gallery
La mostra Andy Warhol: Fashion, curata da Vincent Fremont, è in corso alla Anton Kern Gallery di New York fino al 15 agosto. L’esposizione raccoglie 48 disegni realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, inchiostro, grafite e matita colorata su carta da lucido, molte opere caratterizzate dal celebre “blotted-line”. I soggetti includono donne in corsetti, tutù, pellicce, figure maschili seducenti, nudi parziali, coppie affettuose.
Al secondo piano, ambienti più intimi e frammentati: serie come Feet (primi anni Sessanta), torsie maschili, teste elegantemente acconciate e abbracci tra uomini, segnando il passaggio alle tematiche centrali nell’arte pop futura di Warhol: desiderio, corpo stilizzato, frammentarietà.

Dalla carta allo schermo: Fashion, la serie TV
Completa la mostra un inedito inserto multimediale: quattro episodi raramente proiettati della serie televisiva Fashion (1979–1980), co-prodotta da Warhol e Don Munroe per la Manhattan Cable Channel 10. In apertura di ogni episodio, Warhol appare con una Polaroid SX‑70, sussurra “fashion” e scatta la foto dello spettatore. Fremont, storico collaboratore e curatore, ne fu il produttore esecutivo e simbolo incarnato della serie.
La mostra offre uno sguardo coerente e raffinato su come Warhol abbia trasformato l’illustrazione di moda in arte concettuale: partendo da scarpe e campagne pubblicitarie, fino ad arrivare a riflessioni sul corpo, il desiderio e la riproducibilità mediatica. Un percorso narrativo che fonde l’immediatezza commerciale con la poetica dell’immagine ripetuta.













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