Il 60,5% delle Piccole e Medie Imprese da 1 a 5 addetti si dicono attente verso l’innovazione. È quanto rivela un’analisi di Aruba-Idc secondo la quale sono comunque le aziende più strutturate, quelle che contano tra 6 e 20 addetti, a essere attente alle novità digitali (la percentuale sale al 71,6%). Dallo studio – che mostra l’evoluzione delle Pmi e la crescita di digitalizzazione grazie alla Pec, la Posta Elettronica Certificata – emergono inoltre altri dati positivi: il 60% delle aziende coinvolte si adatta con rapidità a nuovi modi di lavoro basati sul digitale e il 75% si focalizza sulla ricerca di nuove soluzioni per migliorare il proprio lavoro quotidiano.
Il più grande cloud provider italiano e attivo nei servizi di data center, web hosting, e-mail, Pec e registrazione domini, e Idc, società mondiale specializzata in market intelligence, servizi di advisory e organizzazione di eventi nell’ambito digitale e Ict, hanno voluto indagare sul “livello di digitalizzazione raggiunto dalle piccole e medie imprese italiane e comprendere come uno tra gli strumenti cardine della digital transformation, ossia la Pec, le stia supportando in questo percorso”.
La ricerca ha coinvolto un campione di 300 piccole e medie imprese nei diversi comparti – industria, commercio, finanza, servizi professionali, servizi alle persone e Pubblica Amministrazione locale. Gran parte del campione intervistato, dunque, risulta sensibilizzato in merito all’importanza dell’innovazione all’interno della vita aziendale. Merito, in larga misura, dei Trust Services – tra cui Pec, firma digitale e fatturazione elettronica – che nel corso della pandemia hanno supportato milioni di aziende e privati facilitando operazioni e comunicazioni che in tempi di lockdown sarebbero state difficoltose o addirittura impossibili.
In dettaglio, la Pec è stata ritenuta importante per la digitalizzazione della propria impresa da oltre l’80% degli intervistati. Il 98,5% delle aziende usa la Pec in modo continuativo, con una interessante frequenza di utilizzo: l’82% ne fa uso almeno una volta alla settimana. Le aziende che appartengono ai settori finanza, Pubblica Amministrazione locale e commercio sono quelle che dichiarano un utilizzo più frequente; al contrario, industria e servizi (professionali e alla persona) sono i settori con una frequenza di utilizzo leggermente inferiore.