Ugo Mulas: un maestro della fotografia contemporanea
Nato a Pozzolengo nel 1928, Ugo Mulas si afferma negli anni ’50 come una delle figure di spicco nel panorama fotografico italiano e internazionale. Il suo legame con Milano, città in cui si trasferì e iniziò la sua carriera, è particolarmente forte. Sono del 1953 i suoi primi scatti nel quartiere di Brera, luogo iconico per la vita culturale e artistica del capoluogo lombardo. Al Bar Jamaica, Mulas incontra personalità del calibro di Piero Manzoni e Luciano Bianciardi, che influenzano profondamente il suo approccio alla fotografia.
Nel corso della sua carriera, Mulas ha immortalato grandi protagonisti dell’arte e della cultura, da Andy Warhol a Marcel Duchamp, da Eugenio Montale a Giorgio Strehler, costruendo una narrazione visiva che supera la semplice documentazione. Per Mulas, la fotografia non era solo una questione tecnica, ma un’operazione intellettuale, uno strumento di conoscenza capace di interrogare la realtà. Questo concetto emerge chiaramente nelle sue Verifiche (1968-1972), una serie di quattordici immagini che rappresentano una riflessione sulla natura stessa della fotografia, esplorando i suoi limiti e potenzialità.
L’operazione fotografica: un percorso tematico
La mostra, articolata in sezioni tematiche, guida il visitatore attraverso i molteplici interessi e soggetti che hanno caratterizzato la produzione di Mulas: dal teatro alla moda, dalla Pop Art americana al ritratto di artisti e intellettuali, dall’architettura al design. Ogni capitolo offre una finestra su un aspetto diverso della sua opera, evidenziando la capacità del fotografo di cogliere le sfumature di mondi apparentemente distanti tra loro. Tra i protagonisti ritratti da Mulas, spiccano nomi celebri come Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Dino Buzzati e Giorgio De Chirico, che testimoniano l'ampia rete di relazioni che il fotografo ha saputo costruire nel corso della sua vita.
Uno dei nuclei centrali dell’esposizione è il rapporto tra Mulas e Milano, città che per il fotografo rappresenta non solo un luogo fisico, ma anche uno spazio concettuale dove si intrecciano arte, architettura e vita quotidiana. In particolare, la documentazione visiva delle periferie, della Stazione Centrale, dei dormitori e degli spazi vuoti di Milano racconta il fervore economico e sociale del secondo Novecento. Milano diventa così un teatro ideale per esprimere la sua visione concettuale, che si traduce in immagini capaci di restituire una lettura critica della realtà urbana.
Un racconto diffuso: Ugo Mulas in città
Oltre alla mostra al Palazzo Reale, l’opera di Ugo Mulas viene celebrata anche attraverso l’iniziativa Ugo Mulas in città, che coinvolge alcune delle istituzioni più importanti di Milano, come la Pinacoteca di Brera, il Museo del Novecento e il Museo Poldi Pezzoli. Questo percorso diffuso offre ai visitatori un’opportunità unica di scoprire le opere di Mulas in contesti legati alla sua storia personale e professionale. Tra gli episodi più significativi di questa sinergia, spicca il ritratto di Joan Mirò accanto al Ritratto di Dama del Pollaiolo al Poldi Pezzoli, scattato nel 1963, o le fotografie di artisti le cui opere sono esposte al Museo del Novecento. Questo approccio polifonico permette di addentrarsi ancora di più nell’universo di Mulas, intrecciando biografia e produzione artistica.
Le Verifiche: una riflessione sulla fotografia
Il sottotitolo della mostra, L’operazione fotografica, rimanda a una delle opere più iconiche di Ugo Mulas, le Verifiche. Realizzate tra il 1968 e il 1972, queste quattordici immagini sono il frutto di un lungo processo di riflessione concettuale sulla natura della fotografia. Le Verifiche non sono solo una serie di immagini, ma una vera e propria indagine critica sui fondamenti del mezzo fotografico: dalla composizione alla luce, dal rapporto con il soggetto alla relazione tra fotografia e tempo. Uno degli elementi più significativi della mostra è la presenza degli studi preparatori delle Verifiche, esposti per la prima volta, che offrono una visione inedita del metodo di lavoro di Mulas e della sua capacità di coniugare rigore formale e sperimentazione.
Scoprire l'universo creativo di un grande artista
La retrospettiva dedicata a Ugo Mulas rappresenta un’occasione unica per esplorare l’universo creativo di un fotografo che ha segnato profondamente la storia dell’arte visiva del Novecento. Il percorso espositivo, che si snoda tra le sale di Palazzo Reale e i luoghi simbolici di Milano, non solo rende omaggio alla figura di Mulas, ma invita il pubblico a riflettere sul ruolo della fotografia come strumento di conoscenza e interpretazione critica della realtà. Come dichiarava lo stesso Mulas, la fotografia non è mai una mera registrazione del reale, ma un’autentica operazione conoscitiva”, capace di illuminare aspetti nascosti del mondo che ci circonda. Questa mostra celebra l’eredità di un grande maestro e invita a scoprire, attraverso le sue immagini, un’epoca e una città in continua trasformazione.
Luogo: Palazzo Reale, Piazza Duomo 12 – Milano
Orari: da martedì a domenica ore 10:00-19:30, giovedì chiusura alle 22:30. Ultimo ingresso un'ora prima. Lunedì chiuso
Curatori: Denis Curti e Alberto Salvadori
Enti promotori: Comune di Milano-Cultura
Costo del biglietto: Open: € 17,00 Intero: € 15,00 Ridotto: € 13,00.
Sito ufficiale: http://www.palazzorealemilano.it