Negli spazi di Sa Manifattura a Cagliari, vecchia fabbrica di sigarette in cui il lavoro ha assunto da sempre connotazioni particolari, le parole hanno dialogato con la memoria, con la politica, con il futuro. È successo negli spazi di Opificio Innova, dove è stato presentato il primo quaderno del Centro Studi Salvador Allende: “Allende, il futuro e il socialismo che cambia”, pubblicato da Arkadia Editore.
Un titolo che è già una dichiarazione d’intenti. Un evento vivo, partecipato, emozionante. In un dialogo con il giornalista Franz Di Maggio, giornalista e voce nota della radio, Federica Cannas – presidente del Centro Studi – ha raccontato l’idea da cui nasce il quaderno. Quella di un socialismo che non si fissa in una cartolina del passato, ma che si interroga, si apre, si mette in discussione. Perché cambiare, quando si ha una direzione chiara, è un atto di coerenza.
Il pubblico ha seguito con interesse un confronto che ha toccato temi cruciali: la crisi della rappresentanza, la necessità di nuove narrazioni politiche, l’urgenza di rileggere la storia di Allende alla luce delle sfide contemporanee. Un dialogo capace di far emergere domande più che risposte. Ma sono proprio le domande ciò che cerchiamo.
A rendere ancora più intensa la serata è stato il reading musicale che ha seguito il dibattito. La voce potente e narrante di Gianluca Medas e la musica raffinata e coinvolgente di Gustavo Gini hanno dato corpo e anima a parole che avevano bisogno di suono, ritmo, emozione. Un modo diverso – e necessario – di fare cultura politica.
In collaborazione con Fondazione di Sardegna e MATEX TV, l’evento ha mostrato cosa può diventare uno spazio culturale quando incontra idee vive. Un laboratorio, un luogo in cui si costruisce insieme. E ieri sera, per chi c’era, è stato chiaro che questo quaderno non resterà fermo. Camminerà, viaggerà, farà pensare.



