TORINO – Joan Miró non ha mai considerato l’arte grafica un’espressione secondaria, ma un’opportunità per ampliare il proprio linguaggio visivo e renderlo accessibile a tutti. La mostra Miró: L’Arte della Meraviglia, ospitata dal 14 marzo al 29 giugno alla Promotrice delle Belle Arti, offre un’ampia retrospettiva su questo aspetto della sua produzione, con oltre 150 opere che testimoniano il suo incessante desiderio di sperimentare.
Il percorso espositivo si snoda tra litografie, acqueforti e serigrafie, raccontando l’evoluzione della ricerca di Miró, dalle prime esplorazioni giovanili fino agli esiti più maturi. Il tratto essenziale e vibrante dell’artista catalano trasforma la grafica in un mezzo espressivo autonomo, capace di superare i limiti della pittura su tela. La sintesi formale, i colori primari e le figure organiche diventano gli elementi distintivi di un linguaggio immediato e universale.
La mostra si articola in diverse sezioni tematiche che approfondiscono il rapporto di Miró con il simbolismo, il segno primordiale e il dialogo con la poesia. Un aspetto centrale del suo lavoro è l’incontro con autori come Paul Éluard e Jacques Prévert, con i quali realizza opere in cui testo e immagine si intrecciano in una nuova forma di espressione artistica.
Attraverso la stampa, Miró persegue un’idea di arte democratica: le sue litografie, manifesti e libri illustrati entrano nelle case e nei luoghi pubblici, avvicinando l’arte alla vita quotidiana. La sua ricerca lo porta a sviluppare un linguaggio grafico essenziale, caratterizzato da segni sinuosi e colori vibranti, che evocano un mondo sospeso tra sogno e realtà.
Un elemento distintivo della mostra è l’interattività. Il pubblico non si limita a osservare le opere, ma è coinvolto in un percorso che stimola la partecipazione attiva. Tra le installazioni più significative:
- La Sala della Meraviglia, uno spazio multisensoriale che permette di immergersi nell’universo di Miró attraverso specchi deformanti e proiezioni dinamiche.
- L’Atelier dell’Artista, un’area interattiva con lavagne magnetiche dove i visitatori possono ricreare i simboli più iconici del maestro, come stelle e lune.
- Il Laboratorio Didattico, con video esplicativi e attività pensate per scuole e famiglie, per sperimentare lo stile di Miró attraverso il disegno.
- Quizmó, un gioco interattivo sviluppato in collaborazione con RCS Academy, che aiuta a scoprire la propria affinità con il linguaggio dell’artista catalano.
Joan Miró ha sempre concepito la grafica come un campo di libertà espressiva, in cui poter esplorare senza vincoli. Il suo segno essenziale, lontano da qualsiasi rappresentazione naturalistica, si carica di una forza evocativa che ancora oggi sorprende e affascina.
In un’epoca in cui le immagini sono consumate rapidamente, il suo approccio invita a rallentare, a osservare con attenzione, a lasciarsi catturare dalla potenza del segno e del colore. Miró: L’Arte della Meraviglia non è solo una mostra, ma un’esperienza che porta il visitatore a riscoprire il senso autentico dello stupore.
