Giancarlo Giannini e le sue invenzioni infiammano il pubblico del Teatro
Doglio di Cagliari. Protagonista di Sardegna Mediterranea – L’isola del Genio e
dell’Ingegno, evento promosso dalla Fondazione Mont’e Prama con la Fondazione
Leonardo – Civiltà delle Macchine, l’attore ha ripercorso la sua carriera
cinematografica, lunga 70 anni, attraverso una serie di aneddoti e racconti
legati proprio alle sue invenzioni. Del resto, ammette Giannini, “sono arrivato
alla recitazione per caso, da sempre la mia passione è stata l'elettronica, sono
un perito elettronico industriale. Noi abbiamo uno strumento straordinario, le
mani, e grazie a queste mani, posso svolgere tantissime attività. Mi conoscete
tutti come attore e doppiatore, ma io sono anche un falegname, un fabbro. Visto
che di mani parliamo, sono anche uno straordinario cuoco”.
Una delle invenzioni più famose di Giancarlo Giannini è stata una giacca
speciale che costruì per Robin Williams nel film Toys, il film di Barry Levinson
del 1992: “Una giacca parlante, capace di emettere suoni e di parlare 6 lingue,
compreso il giapponese. Me la chiesero i produttori americani. Per realizzarla
lavorai 6 giorni e 6 notti, senza sosta. La caratteristica speciale è che tutto
l’impianto, con le luci, doveva essere esterno, perché il pubblico doveva
vedere che si trattava di un oggetto speciale”.
Intervistato da Ivan Scinardo, Giornalista e Direttore della Sede Sicilia
del Centro Sperimentale di Cinematografia, Giancarlo Giannini ha ripercorso
alcune tappe fondamentali della sua carriera. Dal debutto al cinema,
nel 1965, ha interpretato oltre 150 film, ottenendo anche una nomination all’Oscar,
fino al riconoscimento sulla Walk of Fame, l’unico attore italiano insieme a
Rodolfo Valentino.
Si emoziona quando sullo schermo viene proiettata la foto insieme
alla regista Lina Wertmüller: “Lei era quella brava, era grandissima, le devo
tutto. Aveva una visione unica sulle cose del mondo, sulla vita, sul cinema”. E
il pensiero ritorna indietro, al 1974, a quella scena memorabile girata insieme
a Mariangela Melato in una Sardegna selvaggia, la spiaggia di Cala Fuili, in
quella pellicola che è entrata a pieno diritto nella storia del cinema
mondiale: “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”.
Giannini ha recitato anche in Hannibal, il film diretto da Ridley
Scott nel 2001, appartenente alla saga de Il silenzio degli innocenti, ispirato
ai romanzi di Thomas Harris. Nella pellicola interpreta il ruolo del
commissario Rinaldo Pazzi. Altre scene memorabili, come il dialogo serrato con
Anthony Hopkins (Hannibal Lecter): “Lui è un attore pazzesco, dalla punta dei
piedi fino all’ultimo capello della testa. Lavorare con lui ha significato
imparare tante cose. Guardavo come si muoveva, come parlava, scrutavo le sue
espressioni facciali durante le scene. Lui è uno di quelli che bisogna
guardare, per assimilare l’arte della recitazione, per imparare. Nella mia
carriera ho avuto dei maestri straordinari, registi e colleghi che mi hanno
aiutato a diventare quello che sono”.
Come doppiatore, ha prestato la voce a Jack Nicholson e Al Pacino
in diverse significative interpretazioni. Il pubblico di Cagliari è rimasto ancora
una volta affascinato nel vedere una delle scene più famose di Shining, il film
del 1980 diretto e sceneggiato da Stanley Kubrick, insieme a Diane Johnson. È la
scena di “Wendy, dammi la mazza”, un altro pezzo di storia del cinema che,
secondo alcuni, soltanto Giannini poteva interpretare come doppiatore italiano.
“Doppiare certe scene è davvero difficile, anche per la quantità di parole e la
velocità che caratterizzano i dialoghi. Credo che in questo caso mi abbia
aiutato anche la mia propensione allo studio. Sono un perfezionista, leggo e
rileggo il copione fino all’ultimo secondo, dovunque mi trovi. Solo così – ha concluso
Giannini – si ottengono grandi risultati”.