In questi giorni al cinema e sui social impazza la Wicked-mania, merito del successo riscosso dal blockbuster Wicked: Part I, diretto da Jon M. Chu con protagoniste Ariana Grande e Cinthya Erivo, trasposizione cinematografica dell’omonimo musical di Stephen Schwartz e Winnie Holzman, che ha debuttato a Broadway nel 2003.
Wicked, musical tratto dal romanzo di Gregory Maguire del 1995 “Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West”, in italiano “Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta” (che rappresenta una sorta di prequel-sequel de “The Wonderful Wizard of Oz”, in italiano “Il Meraviglioso Mago di Oz” di Lyman Frank Baum), ha conquistato rapidamente il favore del pubblico diventando una delle commedie musicali più amate e acclamate della scena teatrale mondiale, grazie non solo alla trama avvincente e ricca di profondi contenuti (alleggeriti, rispetto a quelli del racconto originale, di alcuni aspetti distopici e cupi, per rendere il narrato più gradevole e “commerciale”), ma anche grazie ad una colonna sonora di eccezionale bellezza e intensità, composta da brani che spaziano dal pop al genere musical più “classico”.
La storia, che affronta temi profondi come il complesso scontro tra il bene e il male, l'identità, la lotta contro pregiudizi ed emarginazione e la ricerca del potere, si concentra sull’evoluzione del rapporto tra le due amiche-antagoniste, Elphaba, la protagonista principale, inquadrata ingiustamente come la “Strega Malvagia dell’Ovest” a causa di eventi sfortunati e ingiustizia sociale, e Galinda, diventata poi Glinda, la bellissima futura “Strega Buona del Sud”.
La trama esplora le sfumature di queste due figure, che nel corso del racconto evolvono e si trasformano, e l’influenza che questo esercita sul destino di Oz e degli altri personaggi, principalmente di Fiyero – principe del regno di Oz, che si innamora di Elphaba nonostante abbia una relazione con Glinda-, del Mago di Oz – figura misteriosa e ambigua, che nasconde la propria pochezza dietro alla facciata di detentore di grande potere -, Madame Morrible – degna compare del Mago – e Nessarose – sorella di Elphaba e, in ultima analisi, vera strega cattiva della storia -.
Sulla scia dell’entusiasmo per il riuscitissimo adattamento filmico della prima parte del racconto (l’uscita della seconda parte è prevista per la fine del 2025), il week end scorso, durante un breve soggiorno a Londra, sono andata a godermi Wicked all’Apollo Victoria Theatre, arena in cui va in scena dal giorno del suo debutto nel West End, avvenuto il 27 settembre 2006.
Lo ammetto, subisco il fascino di Londra da sempre, per quella sua aura così cosmopolita e per la commistione di storia e futuro che la rende un luogo sospeso tra ciò che è stato e ciò che sarà, e ogni volta che mi ci ritrovo mi sembra di vivere esperienze più belle che altrove, aspettativa che anche in questo caso è stata ampiamente soddisfatta.
Nella suggestiva location di uno splendido teatro da più di duemilatrecento posti, ex cinema e cabaret degli anni trenta trasformato in teatro negli anni ottanta, si sono susseguiti gli episodi della storia, recitati e cantati in maniera impeccabile da un “rodato” e competentissimo cast, in cui le due co-protagoniste, Alexia Khadime nei panni di Elphaba e Lucy St. Louis in quelli di Glinda, hanno decisamente brillato per verve e bravura, incantando gli spettatori con straordinarie esecuzioni degli iconici brani della colonna sonora, quali Defying Gravity, Popular e For Good (memorabili!).
Ora non resta che attendere la seconda parte del film, per tuffarsi nuovamente in questa magica avventura.
(Virginia Nicoletti)