Il MoMu – Fashion Museum of Antwerp – di Anversa presenta fino al 3 agosto 2025 la mostra Fashion & Interiors. A Gendered Affair, un’esposizione potente e raffinata che intreccia moda, design d’interni e riflessioni sulle costruzioni sociali del genere. Curata da Romy Cockx, la mostra si sviluppa come un’indagine visiva e concettuale sulla storia dell’estetica domestica e del corpo femminile, attraverso oltre due secoli di cultura materiale, arte applicata e codici simbolici.
Il punto di partenza della mostra è un assunto storico e sociale: per molto tempo, la casa e la sua decorazione sono stati associati alla sfera del femminile. Nel XIX secolo, in particolare, l’abitazione borghese veniva concepita come proiezione del ruolo della donna all’interno della società: un rifugio, ma anche una prigione estetica, in cui abiti, tappezzerie e oggetti riflettevano una stessa grammatica visiva.
Come spiegato da Cockx in diverse interviste, “la donna non era solo abitante dello spazio, ma parte integrante del suo arredamento”. Tessuti, silhouette, ricami e colori evocavano e rafforzavano l’ideologia patriarcale del tempo, cancellando quasi ogni distinzione tra corpo e ambiente. È qui che moda e interni si incontrano: entrambi diventano strumenti di rappresentazione, ma anche di contenimento.
Il percorso espositivo esplora in profondità il concetto di “opera d’arte totale” (Gesamtkunstwerk), caro ai movimenti dell’Art Nouveau e del Bauhaus. Artisti come Henry van de Velde, presente in mostra con progetti di arredi e abiti per la moglie Maria Sèthe, e designer come Josef Hoffmann, proponevano un’estetica unificata in cui moda, arredi, architettura e oggetti di uso quotidiano fossero concepiti come parte di un unico sistema armonico.
Non a caso, alcuni abiti d’epoca presenti nella mostra dialogano direttamente con tappezzerie, parati e mobili, sottolineando il legame tra la costruzione dell’identità femminile e il concetto di “decorazione”. La femminilità, storicamente, è stata anche un ornamento – ed è questa l’idea che molti progettisti del Novecento iniziano a decostruire.
Una sezione della mostra è dedicata all’estetica modernista e al suo rifiuto dell’ornamento. Adolf Loos, nella sua celebre invettiva Ornamento e delitto (1908), denunciava la decorazione come residuo primitivo, attribuendo invece al razionalismo e alla funzionalità una valenza etica e civilizzatrice. In questo contesto, l’ornamento – e con esso la moda femminile – veniva stigmatizzato come segno di decadenza.
Ma la mostra va oltre, recuperando figure come Lilly Reich, architetta e designer ancora oggi troppo poco riconosciuta, collaboratrice di Mies van der Rohe, che contribuì alla realizzazione degli interni del padiglione di Barcellona. Il suo lavoro è presentato come esempio di resistenza e riscrittura all’interno di un discorso dominato dagli uomini.

Fashion & Interiors non è solo una mostra storica. Le sale del MoMu ospitano anche progetti contemporanei in cui il confine tra moda e spazio abitato si fa poroso. L’opera di Martin Margiela, per esempio, viene presentata nella sua dimensione domestica e concettuale: lo stilista belga aveva concepito il proprio studio come un’estensione del suo linguaggio, tutto giocato sul bianco, la sottrazione e la reinvenzione degli oggetti.
Ann Demeulemeester, altra icona del design belga, porta in mostra un dialogo tra abito e architettura ispirato alla propria casa: l’unica residenza privata progettata in Belgio da Le Corbusier. In queste opere, l’abitazione smette di essere una trappola estetica e diventa luogo di autorappresentazione, di sperimentazione poetica e formale.
Più che una mostra, Fashion & Interiors. A Gendered Affair è un percorso di domande. Cosa significa abitare uno spazio? Chi decide la forma degli oggetti che ci circondano? In che modo la moda riflette – o sovverte – le strutture di potere, a partire dalla sfera più intima e quotidiana?
Il catalogo della mostra (ed. Lannoo, 2024), curato da Romy Cockx, è uno strumento utile per approfondire questi interrogativi, con testi critici, apparati iconografici e contributi multidisciplinari che affrontano il tema del genere da una prospettiva storica e culturale.
📍 Informazioni pratiche
La mostra è visitabile al MoMu – Fashion Museum of Antwerp, Nationalestraat 28, fino al 3 agosto 2025.
Per orari, biglietti e prenotazioni: www.momu.be

