Il Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) è una delle riforme chiave previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per rafforzare le politiche attive del lavoro in Italia. Inserito all’interno della Missione 5 – Inclusione e coesione, il programma si propone di migliorare l’occupabilità dei lavoratori attraverso percorsi personalizzati, formazione e riqualificazione professionale, con l’obiettivo di rendere più efficace l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Finanziato con 4,4 miliardi di euro, il GOL è gestito dalle Regioni e dalle Province autonome sotto il coordinamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’obiettivo è quello di coinvolgere 3 milioni di beneficiari entro il 2025, di cui almeno 800.000 in attività formative e 300.000 in percorsi di formazione sulle competenze digitali. L’orizzonte temporale del programma coincide con quello del PNRR, da cui dipendono i finanziamenti UE.
GOL nasce con la Legge di Bilancio 2021, che ha stanziato le risorse per istituire l’apposito fondo poi attuato con il Decreto 5 novembre 2021. Si tratta del “Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell’ambito del programma React EU“. Poi, a seguito di diversi interventi integrativi e di modifica, i vantaggi del programma sono stati estesi anche ai lavoratori autonomi con partita IVA, rafforzando il sistema di formazione con l’aiuto di amministrazioni locali, soggetti pubblici e privati e Enti di vario genere.
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato la misura anche per il 2024 rifinanziato il programma e legandolo a misure come il Supporto Formazione e Lavoro (attivo dal 1° settembre 2023) e all’Assegno di Inclusione che dal 2024 ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza.
Chi può accedere al programma
Il programma è rivolto a una vasta platea di lavoratori e disoccupati, con particolare attenzione alle categorie più fragili. Tra i destinatari ci sono coloro che percepiscono ammortizzatori sociali, i disoccupati di lunga durata, i giovani NEET, le donne in condizione di svantaggio, i lavoratori over 55 e tutti coloro che hanno bisogno di riqualificazione professionale per rientrare nel mercato del lavoro. Inoltre, il programma coinvolge anche chi è occupato ma si trova in situazioni di difficoltà, come i cosiddetti working poor, ovvero lavoratori con redditi troppo bassi per garantire un’esistenza dignitosa.
L’accesso al GOL avviene attraverso i Centri per l’Impiego, dove i candidati vengono presi in carico dagli operatori per un’analisi del proprio percorso professionale e delle competenze. In base al profilo individuato, viene proposto un percorso su misura tra i cinque previsti dal programma.
Percorsi personalizzati per l’occupabilità
Il cuore del programma GOL è la personalizzazione del percorso di reinserimento nel mercato del lavoro. A seconda delle competenze, delle esperienze pregresse e delle necessità del lavoratore, sono stati individuati cinque differenti strategie di intervento.
Per chi è già pronto a rientrare nel mondo del lavoro, si prevede un percorso di reinserimento rapido attraverso orientamento e accompagnamento. Chi, invece, ha bisogno di aggiornare le proprie competenze può accedere a programmi di upskilling, con formazione mirata di breve durata. Per coloro che devono acquisire nuove competenze per cambiare settore, è previsto un percorso di reskilling, che offre formazione più approfondita e nuove opportunità professionali.
Non mancano misure dedicate alle persone in condizione di fragilità sociale, per le quali il percorso di lavoro e inclusione prevede un accompagnamento più strutturato, che integra servizi sociali e socio-sanitari. Infine, il programma include un piano di ricollocazione collettiva, pensato per gruppi di lavoratori coinvolti in crisi aziendali o settoriali, per facilitare la loro transizione verso nuove opportunità occupazionali.
Nel dettaglio, gli obiettivi del programma sono:
- almeno 3 milioni di beneficiari di GOL entro il 2025, di cui almeno il 75% dovranno essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55;
- almeno 800 mila dei 3 milioni di cittadini citati coinvolti in attività di formazione, di cui 300 mila per il rafforzamento delle competenze digitali.
- entro il 2025 il rispetto da parte di almeno l’80% dei CPI in ogni regione di specifici standard definiti quali livelli essenziali in GOL.
Inoltre, il Programma GOL si propone di riformare il sistema lavorativo in Italia con un approccio che favorisce sia i lavoratori nella ricerca e nel mantenimento del lavoro, sia le imprese attraverso la riqualificazione della forza lavoro. In questo senso gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono:
- la creazione di una rete territoriale dei servizi, grazie all’integrazione dei servizi territoriali, ma anche il ricorso ai servizi di conciliazione per promuovere l’offerta di lavoro femminile e quelli per i lavoratori meno qualificati. In questo modo si vuole intervenire sulle competenze di base, oltre che sulla formazione professionale. Il programma GOL mira per questo motivo a realizzare una programmazione integrata tra i servizi sociali e quelli sanitari. Ciò vale soprattutto, nel caso di persone con disabilità o altre fragilità;
- la personalizzazione degli interventi, differenziando gli interventi a seconda dell’età, del livello di competenze, della complessità del bisogno, delle esigenze di conciliazione, del contesto del mercato del lavoro di riferimento, dei fabbisogni espressi dalle imprese, delle concrete opportunità occupazionali;
- la cooperazione tra sistema pubblico e privato anche attraverso il coinvolgimento delle imprese e del territorio, rendendo strutturale la cooperazione tra i servizi pubblici e le agenzie per il lavoro, i soggetti accreditati per la formazione, e altri soggetti riconosciuti dalle Regioni, incluso il privato sociale. Si punta inoltre al coinvolgimento del privato per l’avvio al lavoro delle persone con meno chanches occupazionali;
- l’integrazione con le politiche attive regionali, evitando il più possibile canali separati di intervento poiché le sovrapposizioni tra strumenti con le stesse finalità producono solo inefficienze;
- l’integrazione con le politiche della formazione, attraverso il superamento della separazione tra politiche della formazione e politiche attive del lavoro, con la personalizzazione degli interventi e formazione dedicata sulla base dei fabbisogni rilevati;
- una programmazione orientata ai risultati, con milestone e target come regola non solo per il finanziamento nazionale da parte della UE, ma anche per quello delle Regioni in sede di attuazione;
- innovazione, sperimentazione, valutazione, attraverso la promozione di progetti innovativi e sperimentali, scale-up di quelli che si dimostrano efficaci, valutazione rigorosa delle politiche basata su evidenze.
Il ruolo delle Regioni e il monitoraggio nazionale
Il Ministero del Lavoro ha assunto il coordinamento del programma, garantendo la supervisione dei Piani Attuativi Regionali e il monitoraggio dei risultati. Le Regioni hanno il compito di attuare concretamente le misure, collaborando con i Centri per l’Impiego e con le agenzie accreditate per le politiche attive del lavoro.
Dal punto di vista operativo, una delle novità più significative è il rafforzamento dei servizi per l’impiego, che devono diventare più efficienti e in grado di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro. La digitalizzazione dei servizi, il potenziamento delle infrastrutture e la formazione degli operatori sono elementi centrali del programma.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero del Lavoro, l’attuazione del GOL sta procedendo secondo le tempistiche previste, con un coinvolgimento crescente dei lavoratori nelle diverse misure. La sfida principale resta quella di garantire che le politiche attive riescano a produrre effetti concreti e duraturi sull’occupazione, evitando che si trasformino in percorsi di formazione fine a sé stessi.
Una riforma necessaria per il futuro del lavoro
Il Programma GOL rappresenta una delle riforme più ambiziose degli ultimi anni nel campo delle politiche attive del lavoro in Italia. L’integrazione tra formazione, servizi per l’impiego e misure di accompagnamento mira a costruire un sistema più moderno e orientato alle esigenze delle persone e delle imprese.
In un mercato del lavoro sempre più competitivo e in continua evoluzione, l’investimento in competenze e riqualificazione è la chiave per garantire maggiore occupabilità ai lavoratori e sostenere la crescita economica del Paese. Se attuato efficacemente, il GOL potrebbe segnare un cambio di passo nella capacità dell’Italia di supportare chi cerca lavoro, rendendo il sistema più dinamico, equo ed efficiente.












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