(Federica Cannas) – C’è qualcosa di magico nel profumo della tequila. Un’essenza che racchiude l’identità di un popolo e che sa di terra vulcanica, di agave baciata dal sole e di mani esperte che la trasformano.
Ogni goccia di tequila racconta una storia di fatica, pazienza e passione, scritta tra le foglie appuntite dell’agave blu.
È una poesia distillata, nata per celebrare la terra e il tempo, che da Jalisco ha saputo conquistare il mondo con il suo spirito.
Molto prima che gli spagnoli portassero la distillazione in Messico, le popolazioni indigene veneravano l’agave come una pianta sacra. Dal suo cuore estraevano il pulque, una bevanda fermentata usata nei riti religiosi. Quando la tecnica della distillazione arrivò nel Nuovo Mondo, questo nettare primitivo si trasformò in quella che oggi chiamiamo tequila.
Fu solo nel 1974, però, che la tequila ottenne la denominazione di origine controllata, diventando il primo prodotto messicano a ricevere questa protezione. Da allora, la tequila è sinonimo di Messico in tutto il mondo.
Il suo segreto si cela nelle colline di Jalisco, dove l’agave blu regna sovrana. Questa pianta, che richiede fino a otto anni per maturare, viene coltivata su terreni vulcanici, impregnati di minerali che conferiscono alla tequila il suo sapore unico. La raccolta, o jima, è un’arte tramandata di generazione in generazione. I jimadores, con i loro strumenti tradizionali, tagliano le foglie per estrarre il cuore dell’agave, che diventerà il cuore della tequila.
Bere tequila non è semplicemente mandare giù uno shot, significa sentire ed assaporare i profumi della terra e del sole.
Ogni bicchiere racconta una storia.
Quella di chi sceglie con cura i tempi di fermentazione e distillazione.
Quella delle famiglie che da generazioni custodiscono ricette segrete.
Quella delle feste popolari, dove la tequila è protagonista indiscussa, accompagnata dal suono dei mariachi e dai colori vivaci dei costumi tradizionali.
Per i messicani, è un simbolo di appartenenza. È presente nei momenti di festa e in quelli di riflessione, nei brindisi tra amici e nelle celebrazioni più importanti. È il legame con una terra che dona tutto senza chiedere nulla in cambio.
Negli ultimi decenni ha conquistato il mondo. Da semplice spirito per shots, è diventata una bevanda raffinata, protagonista di cocktail innovativi.
Accanto ai marchi internazionali, ci sono anche tanti piccoli produttori indipendenti che continuano a mantenere viva l’autenticità di questo distillato, promuovendo metodi tradizionali e sostenibili.
Ogni sorso di tequila racchiude in un bicchiere secoli di storia.
Ci fa immaginare il Messico, con i suoi paesaggi vasti e sconfinati, dove le colline dello Jalisco cosparse di agavi, da perfette sentinelle della tradizione, raccontano storie antichissime.
Da queste piante nasce il simbolo di un popolo. Ogni pianta di agave trascorre anni ad assorbire la forza della terra, il calore del sole e la freschezza della pioggia, prima di diventare tequila e accompagnarci in un un viaggio verso il passato. Un ritorno agli antichi Aztechi, che vedevano nell’agave un dono divino, simbolo di vita e rigenerazione. È un rito in cui il sapere antico si intreccia con la creatività moderna, passando dalle mani dei jimadores, che tagliano l’agave con precisione millimetrica, ai moderni distillatori che la trasformano in una autentica opera d’arte liquida. È la dimostrazione di come tradizione e innovazione possano convivere in perfetta armonia.
Ma la tequila è anche un simbolo di festa, un invito alla convivialità. Ogni bicchiere sollevato è un tributo alla terra e alle sue radici, ma anche a ciò che verrà. Brindare con la tequila significa guardare avanti con la gioia di condividere momenti unici e con la determinazione di mantenere viva una cultura che parla attraverso i suoi sapori.
Così, quando beviamo tequila, non stiamo semplicemente gustando una bevanda. Stiamo celebrando l’essenza del Messico, la forza di un popolo e la bellezza di una tradizione.
E allora, salud! Alla tequila, all’anima liquida del Messico.